venerdì 28 febbraio 2014

Italia si Italia no Italia gnamme


L’Italia sembra stanca. E pure io.
Stanco di un Paese dove la linea più breve tra due punti è l’arabesco e dove si perdono guerre come fossero partite di calcio e partite di calcio come fossero guerre.

Stanco. Un Paese che tira a campare, bloccato dalla paura di correre rischi: Italia, sterminata domenica.
L’Italia è ferita, dalla furbizia dei più furbi, che poi a guardarla bene è un egoismo travestito pure male.  In fretta e furia.

E presa a tradimento. Una volta o si faceva l’Italia o si moriva, ora all’Italia ci penserà qualcun altro.
L’Italia è tradita da quelli che la degnano solo di pietà, la trattano da schifo, e poi scopri che sono gli stessi che “Italia, spaghetti e mandolino”, e gli va bene così.

E anche io mi sento tradito, nato in un Paese a metà:
mezze verità e mezze necessità
metà doveri e metà fortuna
metà dei giovani che non trova lavoro, degli altri una metà teme di perderlo
metà giardino e metà galera
metà  dimenticata, metà da dimenticare.

E allora buonanotte Italia, stanca come lo sono io.
Hai perso. Ci hai provato. Hai partecipato. Ora riposati, te lo meriti.

 
Tutto qua? Io credo di no.

 
Sveglia! E’ ora.
E’ ora di mostrare quell’Italia che non si spaventa di essere italiana, migliore delle apparenze che la condannano e della fama che la svilisce.

Chi nasce qui è come un nano sulle spalle di un gigante. Un gigante fatto di cultura. Ma quale? Solo quella dei libri che ricordiamo con nostalgia o anche quella che vogliamo ancora scrivere?

Pensate a un italiano che parla…
Lo fa veloce e a voce alta: esprime quello che pensa con tutto il corpo, quasi che le idee, incontenibili, escano fuori dal viso, dalle dita e dalle braccia.
Sembriamo tutti eccellenti attori dell’opera, con un repertorio infinito di pose espressive.  

Poi siamo creativi e attivi nel nostro modo di fantasticare: andiamo a cercare le cose protesi verso l’alto, mantenendo però radici ben piantate nel terreno.
Viviamo questo Paese sempre con fermento, come con un’amante, oggi in furibondo litigio, domani in adorazione

E abbiamo cuore.
Noi siamo il cuore d’Europa ed il cuore non sarà mai né il braccio né la testa. Un cuore però può essere grande e coraggioso o timido e impaurito. Nella scelta che definisce il nostro limite prende forma tutta la nostra grandezza.

Due facce dello stesso Paese. Uno furbo, che spesso ci prova e a volte ce la fa, l’ altro fiero e orgoglioso, costruito con impegno e responsabilità.

Ognuno può scegliere.
Voi chi volete essere?

mercoledì 26 febbraio 2014

La bellezza, grande?

Cominciare qualcosa è complicato.
Il primo post di un blog è complicato.
Anche se di buon auspicio. Sì, perchè se hai una cosa urgentissima da dire, ma una sola, il primo post lo scrivi in un lampo; e il secondo? e il terzo?
se invece vuoi raccontare un sacco di cose, non sai da quale partire, ma una volta che hai deciso ti rimangono ancora tutte le altre.
Iniziamo dal bello. Questa cosa mi piace perché è bella. Questo blog lo leggo perché è bello.
Ma il bello? la grande bellezza, cos'è? dove sta?



 


Questo? sicuramente si.



Qui ce ne sta parecchia!



Questo addirittura lo è un sacco



                                      


La Bellezza ultimamente è di moda
Alla Bellezza è dedicata la sede romana di Eataly
Alla Bellezza consacrato l'ultimo Sanremo

 "La bellezza salverà il mondo" afferma il principe Miškin
ma quale bellezza allora?
se ognuno dedica alla bellezza qualcosa che gli piace qual è quella che ci salva tutti?
Magari basta che ognuno trovi la sua, e questo è sufficiente per salvarle tutte
La paura è che come tutte le mode, prima o poi passi, e voli via.

Ma finchè dura... benvenuti.

Vi saluto con alcuni versi di Dario Bellezza... naturalmente!


Andiamo a rubare

Andiamo a rubare: il furto si addice a un poeta!
Nessuno veramente sa che cosa sia, intero,
un poeta! Un grande sapiente o veggente?
Magari! O soltanto un criminale! Un ladro
di lumi, di vite clandestine vissute
nel silenzio dei giorni tutti uguali.