tag:blogger.com,1999:blog-46607094951572802182024-02-19T07:48:54.130-08:00voli necessari e cadute libereAnonymoushttp://www.blogger.com/profile/06258479318127694299noreply@blogger.comBlogger4125tag:blogger.com,1999:blog-4660709495157280218.post-10339639014779366692014-03-20T08:36:00.001-07:002014-03-24T08:57:02.486-07:00to be or not ... remember<span style="font-family: Garamond; font-size: large;"></span><br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 4pt;">
<i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="font-family: "Garamond","serif";"><span style="font-size: large;">“Tra
15 minuti in scena”<o:p></o:p></span></span></i></div>
<span style="font-family: "Garamond","serif";"><span style="font-size: large;">La voce dell’assistente alla
regia...quella coi capelli corti…Manuela…<o:p></o:p></span></span><br />
<span style="font-family: "Garamond","serif";"><span style="font-size: large;">No non si chiama così. <o:p></o:p></span></span><br />
<span style="font-family: "Garamond","serif";"><span style="font-size: large;">Martina. Forse. <o:p></o:p></span></span><br />
<span style="font-family: "Garamond","serif";"><span style="font-size: large;">Però la sua voce se la ricorda, la
riconosce. <o:p></o:p></span></span><br />
<span style="font-family: "Garamond","serif";"><span style="font-size: large;">Armando prende un altro po’ di polvere
di riso per fissare meglio il trucco sul bordo delle orecchie.<o:p></o:p></span></span><br />
<span style="font-size: large;"></span><br />
<span style="font-family: "Garamond","serif";"><span style="font-size: large;">Si guarda nello specchio, avvicinando la
faccia alla superficie liscia che gli rimanda indietro il naso dritto, la
fronte rigata dalle espressioni ricorrenti degli ultimi 40 anni. Con una mano
si riavvia gentile una ciocca canuta che gli è scesa sulla fronte. Ha 68 anni e
ancora tutti i capelli. Sta in silenzio, ha smesso di vagare con lo sguardo e
ora sta occhi negli occhi con la sua immagine.<o:p></o:p></span></span><br />
<span style="font-size: large;"></span><br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 4pt;">
<span style="font-family: "Garamond","serif";"><span style="font-size: large;">Il riflesso della luce al neon attaccata
al soffitto del camerino gli dà fastidio. Si alza, tenendo in mano il panno che
aveva sulle gambe per pulirsi dal trucco in eccesso, e la spegne.<o:p></o:p></span></span></div>
<span style="font-family: "Garamond","serif";"><span style="font-size: large;">Ora che si risiede guarda la sua faccia
illuminata solo dalle lampadine nude allineate in fila intorno ai bordi dello
specchio. Guarda il centro del mento, cercando il taglio che si è procurato la
mattina radendosi. Non si vede nulla per via del trucco, ma lui sa che c’è, se
lo ricorda.<o:p></o:p></span></span><br />
<span style="font-family: "Garamond","serif";"><span style="font-size: large;">Non gli viene in mente, invece, chi sia
quel signore che lo ha salutato stamattina quando è uscito. Gli ha sorriso, lo
ha ricambiato il gesto, ma non è sicuro di essere riuscito a nascondere del
tutto il tentativo di collegare la faccia a un nome. Non sa bene perché ci stia
pensando adesso. <o:p></o:p></span></span><br />
<span style="font-size: large;"></span><br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 4pt;">
<span style="font-family: "Garamond","serif";"><span style="font-size: large;">La sua memoria non funziona più come
prima. Non lo ha ancora detto a nessuno né a sua figlia, che vive a Milano, né
alla sua agente. Gli sfuggono dei ricordi; un paio di volte ha sbagliato il
giorno del mercato, e l’altra settimana ci ha messo un po’ a trovare il portone
giusto. Girava tra le vie intorno alla sua, con la chiave in mano e le
sopracciglia aggrottate. Voleva andare a casa, aveva le buste della spesa che
lo ingombravano, ma non sapeva proprio quale fosse. Poi finalmente ha trovato
il portone, si è messo a ridere, ma non ha funzionato. Quel giorno ha pranzato
senza accendere la televisione, né la radio. Fissando, rigido, il bicchiere
riempito di vino a metà che tremolava ogni volta che con la forchetta spezzava
una fetta di polpettone.<o:p></o:p></span></span></div>
<span style="font-size: large;"></span><br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 4pt;">
<i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="font-family: "Garamond","serif";"><span style="font-size: large;">“Tra
10 minuti in scena”<o:p></o:p></span></span></i></div>
<span style="font-family: "Garamond","serif";"><span style="font-size: large;">Ormai era quasi sicuro che la voce fosse
di Marzia.<o:p></o:p></span></span><br />
<span style="font-family: "Garamond","serif";"><span style="font-size: large;">Ha smesso di guardarsi in faccia e gioca,
invece, con le dita che formano delle ombre dai bordi imperfetti sul tavolino. Il
movimento della mano, che si apre e si chiude quasi a saggiare la stretta del
pugno, ancora vigorosa, si interrompe quando vede il copione dello spettacolo,
coperto a metà dal cappello di scena. Non vuole sfogliarlo. Non ha il coraggio
di toccarlo perché sarebbe costretto a confermare con un’azione, un gesto che
per lui è abitudine, quel vago senso di pressione che ora sente sotto la camicia
e sotto la pelle, talmente dentro al petto da solleticargli le scapole.<o:p></o:p></span></span><br />
<span style="font-size: large;"></span><br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 4pt;">
<span style="font-family: "Garamond","serif";"><span style="font-size: large;">E per la prima volta, da molti anni,
pensa alle persone che questa sera riempiono il teatro, per vedere lui. Lo
faceva all’inizio, quando la gente non era molta, i costumi adattati, le
scenografie arrangiate. Ma il suo talento sì, quello c’era già allora.<o:p></o:p></span></span></div>
<span style="font-family: "Garamond","serif";"><span style="font-size: large;">Ci ha pensato anche qualche anno dopo
quando il successo, quello vero, è arrivato. Da dietro una quinta, sbirciava nello
spiraglio dell’abbraccio imperfetto dei due lembi del sipario. E spesso
chiudeva gli occhi e sorrideva, con i rumori della sala che si gonfiava al
vociare del suo pubblico.<o:p></o:p></span></span><br />
<span style="font-size: large;"></span><br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 4pt;">
<span style="font-family: "Garamond","serif";"><span style="font-size: large;">Armando chiude gli occhi, ma non riesce
a sentire nulla. Troppo lontana la platea. E si rende conto che quel silenzio
lo spaventa ancora di più della sala piena. Di scatto si alza e inizia a
recitare il monologo principale del testo. Le parole scorrono fluide. Allora lo
ripete da capo, alzando la voce, quasi urlando, fiero. <o:p></o:p></span></span></div>
<span style="font-family: "Garamond","serif";"><span style="font-size: large;">Il respiro si calma, le dita allentano
la tensione con cui afferravano il bordo del tavolo e si lascia cadere sulla
sedia, quasi esausto e sudato. Chiude di nuovo gli occhi. <o:p></o:p></span></span><br />
<span style="font-size: large;"></span><br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 4pt;">
<i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="font-family: "Garamond","serif";"><span style="font-size: large;">“Tra
5 minuti in scena”<o:p></o:p></span></span></i></div>
<span style="font-family: "Garamond","serif";"><span style="font-size: large;">Ha smesso di pensare a chi lo stia
chiamando. Ha paura di tentare di nuovo a indovinarne il nome. Lui conosce
quella ragazza, dopo quattro mesi di prove; sa che dovrebbe sapere come si
chiama senza esitazioni, eppure non è così. Ora proprio non se lo ricorda. Adesso
deve occuparsi dello spettacolo, del testo, delle parole. Non può però non
riflettere che è così che si deve sentire un atleta quando il
suo corpo inizia a rispondere diversamente da due anni prima, o cinque…<o:p></o:p></span></span><br />
<span style="font-size: large;"></span><br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 4pt;">
<span style="font-family: "Garamond","serif";"><span style="font-size: large;">Lo hai sempre fatto, correre o saltare. Lo
hai sempre fatto come se per te non ci fosse sforzo e poi all’improvviso non
riesci più a farlo nello stesso modo. Inizi a sentire la fatica, come tutti gli
altri. <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Correre, saltare o recitare. All’inizio
è impercettibile, te ne accorgi solo tu. Provi ancora a dirti che in verità ti
stai sbagliando, che è solo una tua sensazione, per un po’…<o:p></o:p></span></span></div>
<span style="font-size: large;"></span><br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 4pt;">
<span style="font-family: "Garamond","serif";"><span style="font-size: large;">Poi invece lo devi ammettere almeno
quando sei da solo e reciti dentro e fuori la scena perché nessuno, nessuno se
ne deve accorgere. Mai.<o:p></o:p></span></span></div>
<span style="font-family: "Garamond","serif";"><span style="font-size: large;">Allunghi le pause, i sorrisi e, con
mestiere, prendi tempo. È questo che cerchi di trattenere: tempo. Vorresti
fermarlo, afferrarlo, imprigionarlo ma ti sfugge, scappa via come granelli
conservati in un palmo chiuso senza troppa convinzione. <o:p></o:p></span></span><br />
<span style="font-size: large;"></span><br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 4pt;">
<i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="font-family: "Garamond","serif";"><span style="font-size: large;">“Chi
è di scena”<o:p></o:p></span></span></i></div>
<span style="font-family: "Garamond","serif";"><span style="font-size: large;">Armando sente gli occhi inumidirsi, tira
per un momento indietro la testa e ricaccia dentro le lacrime. Poi si fissa,
con durezza. <o:p></o:p></span></span><br />
<span style="font-family: "Garamond","serif";"><span style="font-size: large;">Si alza in piedi, si calza il cappello,
e butta il copione nel primo cassetto del tavolo.<o:p></o:p></span></span><br />
<span style="font-family: "Garamond","serif";"><span style="font-size: large;">Sta per uscire ma si volta ancora a
guardarsi e il suo braccio si tende dritto di fronte a sé, con l’indice che
ammonisce la figura riflessa.<o:p></o:p></span></span><br />
<span style="font-family: "Garamond","serif";"><span style="font-size: large;">Solo un gesto che dura pochi secondi. Un
comando, nessuna parola.<o:p></o:p></span></span><br />
<span style="font-family: "Garamond","serif";"><span style="font-size: large;">Quando il sipario si apre e lui entra in
scena è accolto da un applauso fragoroso, intenso.<o:p></o:p></span></span><br />
<span style="font-family: "Garamond","serif";"><span style="font-size: large;">Non ne ricorda molti così, ma adesso non
ci vuole pensare.</span> <span style="mso-spacerun: yes;"> </span><span style="mso-spacerun: yes;"> </span><o:p></o:p></span>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/06258479318127694299noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4660709495157280218.post-28210773300962844412014-03-03T03:16:00.001-08:002014-03-24T05:04:02.410-07:00spendi dunque seiSono un pubblicitario e inquino l'universo. Io sono quello che vi vende tutta quella <em>merda. </em>Quello che vi fa sognare cose che non avrete mai. Cielo sempre blu, ragazze sempre belle, una felicità perfetta, ritoccata in Photoshop. Immagini leccate, musiche nel vento. Quando, a forza di risparmi, voi riuscirete a pagarvi l'auto dei vostri sogni, quella che ho lanciato nella mia ultima campagna, io l'avrò già fatta passare di moda. Sarò già tre tendenze più avanti, riuscendo così a farvi sentire sempre insoddisfatti. Il Glamour è il paese dove non si arriva mai. Io vi drogo di novità, e il vantaggio delle novità è che non resta mai nuova. C'è sempre una novità più nuova che fa invecchiare la precedente. Farvi sbavare è la mia missione. <br />
<br />
Nel mio mestiere nessuno desidera la vostra felicità, perché la gente felice non consuma.<br />
<br />
Voi credete di comprare quello che pagate, ma in realtà pagate per riavere qualcosa che non c'è più.<br />
Comprate quel maglione, ma rivolete la giornata al parco. Dietro quell'orologio dal quadrante nero e il cinturino in acciaio c'è il giorno del vostro matrimonio, in cui non facevate altro che ridere. Volete davvero le <em>mie</em> scarpe? NO! cercate la prima volta che avete fatto l'amore. E nella maionse, il mare.<br />
Io Sono Dappertutto. Non mi sfuggirete.<br />
Io stabilisco cos'è il Vero, cos'è il Bello, cos'è il Bene.<br />
E voi non potete rifiutare, non potete rinunciare. Vi inganno ancora una volta, e ancora una volta e ancora una volta.<br />
E voi mi credete, mi credete sempre.<br />
Anche ora che vi mostro cosa c'è dietro il siparo, voi vi Fidate,<br />
Fedeli, Frementi, Fragili, Frantumati.<br />
Allora andate, comprate. Io vi rinnovo la mia promessa. Vi confermo la mia bugia. Vi urlo la vostra utopia.<br />
Ecco, prendete, ce n'è per tutti. Sempre.<br />
La strada sbagliata? secondo banomat a destra.<br />
Felicità artificiale, tutto sommato a buon mercato. <br />
Solo che la compri già scaduta. <br />
Ma è un prezzo che siete pronti a pagare no?!<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjbS6Q3HJIM0hgtrmIuC9mvHzNsVF-SlTvF-bbNyKTWy57nBWEWnth948y7shyvwLJu3JcWzl6DCN_dOY8nLOIb9tbqNI1iyS6nZRlB4Wvlb-fwyBMhDHdHz4F5jKUQmJu1JQ6wRgxg1siM/s1600/pubblicit%C3%A0.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjbS6Q3HJIM0hgtrmIuC9mvHzNsVF-SlTvF-bbNyKTWy57nBWEWnth948y7shyvwLJu3JcWzl6DCN_dOY8nLOIb9tbqNI1iyS6nZRlB4Wvlb-fwyBMhDHdHz4F5jKUQmJu1JQ6wRgxg1siM/s1600/pubblicit%C3%A0.png" height="299" width="400" /></a></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/06258479318127694299noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4660709495157280218.post-79801650206223579982014-02-28T00:53:00.001-08:002014-02-28T00:53:13.689-08:00Italia si Italia no Italia gnamme
<br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;">
<span style="font-family: Calibri;">L’Italia sembra stanca. E pure io.<o:p></o:p></span></div>
<span style="font-family: Calibri;">Stanco di un Paese dove la linea più breve tra due punti è
l’arabesco e dove si perdono guerre come fossero </span><span style="font-family: Calibri;">partite di calcio e partite di calcio come fossero guerre. <o:p></o:p></span><br />
<br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;">
<span style="font-family: Calibri;">Stanco. Un Paese che tira a campare, bloccato dalla paura di
correre rischi: Italia, sterminata domenica.<o:p></o:p></span></div>
<span style="font-family: Calibri;">L’Italia è ferita, dalla furbizia dei più furbi, che poi a
guardarla bene è un egoismo travestito pure male.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>In </span><span style="font-family: Calibri;">fretta e furia. <o:p></o:p></span><br />
<br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;">
<span style="font-family: Calibri;">E presa a tradimento. Una volta o si faceva l’Italia o si
moriva, ora all’Italia ci penserà qualcun altro.<o:p></o:p></span></div>
<span style="font-family: Calibri;">L’Italia è tradita da quelli che la degnano solo di pietà,
la trattano da schifo, e poi scopri che sono gli stessi </span><span style="font-family: Calibri;">che “Italia, spaghetti e mandolino”, e gli va bene così.<o:p></o:p></span><br />
<br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;">
<span style="font-family: Calibri;">E anche io mi sento tradito, nato in un Paese a metà: <o:p></o:p></span></div>
<span style="font-family: Calibri;">mezze verità e mezze necessità<o:p></o:p></span><br />
<span style="font-family: Calibri;">metà doveri e metà fortuna<o:p></o:p></span><br />
<span style="font-family: Calibri;">metà dei giovani che non trova lavoro, degli altri una metà
teme di perderlo<o:p></o:p></span><br />
<span style="font-family: Calibri;">metà giardino e metà galera<o:p></o:p></span><br />
<span style="font-family: Calibri;">metà<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>dimenticata,
metà da dimenticare.<o:p></o:p></span><br />
<br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;">
<span style="font-family: Calibri;">E allora buonanotte Italia, stanca come lo sono io. <o:p></o:p></span></div>
<span style="font-family: Calibri;">Hai perso. Ci hai provato. Hai partecipato. Ora riposati, te
lo meriti.<o:p></o:p></span><br />
<br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;">
<o:p> </o:p></div>
<span style="font-family: Calibri;">Tutto qua? Io credo di no.<o:p></o:p></span><br />
<br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;">
<o:p></o:p> </div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;">
<span style="font-family: Calibri;">Sveglia! E’ ora.<o:p></o:p></span></div>
<span style="font-family: Calibri;">E’ ora di mostrare quell’Italia che non si spaventa di
essere italiana, migliore delle apparenze che la condannano e della fama che la
svilisce.<o:p></o:p></span><br />
<br />
<div style="line-height: 150%; margin: 3pt 0cm;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 11pt; line-height: 150%; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-theme-font: minor-bidi; mso-fareast-font-family: Calibri; mso-fareast-language: EN-US; mso-fareast-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin;">Chi nasce qui è come un nano sulle spalle di un
gigante. Un gigante fatto di cultura. Ma quale? Solo quella dei libri che ricordiamo
con nostalgia o anche quella che vogliamo ancora scrivere?<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div style="line-height: 150%; margin: 3pt 0cm;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 11pt; line-height: 150%; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-theme-font: minor-bidi; mso-fareast-font-family: Calibri; mso-fareast-language: EN-US; mso-fareast-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin;">Pensate a un italiano che parla…<o:p></o:p></span></div>
<span style="font-family: Calibri;">Lo fa veloce e a voce alta: esprime quello che pensa con
tutto il corpo, quasi che le idee, incontenibili, escano fuori dal viso, dalle
dita e dalle braccia. <o:p></o:p></span><br />
<span style="font-family: Calibri;">Sembriamo tutti eccellenti attori dell’opera, con un
repertorio infinito di pose espressive. <span style="mso-spacerun: yes;"> </span><o:p></o:p></span><br />
<br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;">
<span style="font-family: Calibri;">Poi siamo creativi e attivi nel nostro modo di fantasticare:
andiamo a cercare le cose protesi verso l’alto, mantenendo però radici ben
piantate nel terreno. <o:p></o:p></span></div>
<span style="font-family: Calibri;">Viviamo questo Paese sempre con fermento, come con un’amante,
oggi in furibondo litigio, domani in adorazione <o:p></o:p></span><br />
<br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;">
<span style="font-family: Calibri;">E abbiamo cuore. <o:p></o:p></span></div>
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 11pt; line-height: 150%; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-theme-font: minor-bidi; mso-fareast-font-family: Calibri; mso-fareast-language: EN-US; mso-fareast-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin;">Noi siamo il cuore d’Europa ed il cuore non sarà
mai né il braccio né la testa. Un cuore però può essere grande e coraggioso o
timido e impaurito. Nella scelta che definisce il nostro limite prende forma
tutta la nostra grandezza.<o:p></o:p></span><br />
<br />
<div style="line-height: 150%; margin: 3pt 0cm;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 11pt; line-height: 150%; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-theme-font: minor-bidi; mso-fareast-font-family: Calibri; mso-fareast-language: EN-US; mso-fareast-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin;">Due facce dello stesso Paese. Uno furbo, che spesso
ci prova e a volte ce la fa, l’ altro fiero e orgoglioso, costruito con impegno
e responsabilità.<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;">
<span style="font-family: Calibri;">Ognuno può scegliere. <o:p></o:p></span></div>
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 11pt; line-height: 115%; mso-ansi-language: IT; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-language: AR-SA; mso-bidi-theme-font: minor-bidi; mso-fareast-font-family: Calibri; mso-fareast-language: EN-US; mso-fareast-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin;">Voi chi volete essere?<br style="mso-special-character: line-break;" />
<br style="mso-special-character: line-break;" />
</span>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/06258479318127694299noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4660709495157280218.post-39035772967133857912014-02-26T08:05:00.002-08:002014-02-27T10:43:40.087-08:00La bellezza, grande?Cominciare qualcosa è complicato.<br />
Il primo post di un blog è complicato. <br />
Anche se di buon auspicio. Sì, perchè se hai una cosa urgentissima da dire, ma una sola, il primo post lo scrivi in un lampo; e il secondo? e il terzo? <br />
se invece vuoi raccontare un sacco di cose, non sai da quale partire, ma una volta che hai deciso ti rimangono ancora tutte le altre.<br />
Iniziamo dal bello. <em>Questa cosa mi piace perché è bella. Questo blog lo leggo perché è bello.</em> <br />
Ma il bello? la grande bellezza, cos'è? dove sta?<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjer_68qxAxxUhh1KJFLjH32KaESYy20nLhA5H1eYgwIJXNbqt8xR3aFwcraPcxaPgl9MufEaKfks311ljdIAR4E-47fMiVi-U6Yw1E92O9s9daAuXFBM-vlnndIiuJWSBXyczM4btCD_WI/s1600/lightblue5.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjer_68qxAxxUhh1KJFLjH32KaESYy20nLhA5H1eYgwIJXNbqt8xR3aFwcraPcxaPgl9MufEaKfks311ljdIAR4E-47fMiVi-U6Yw1E92O9s9daAuXFBM-vlnndIiuJWSBXyczM4btCD_WI/s1600/lightblue5.jpg" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
Questo? sicuramente si.<br />
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Qui ce ne sta parecchia!<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgevu8MkfC-47ZFhCmisYc7A7HqPsOhAoRNAUSF2mZ6RadPFdRLoVR2f98f2HEOnMqcVSqnV2nofssgdIZf1L83UDexRtrHRu8Y77PMFjgnjKEhbunxWhwYD2iEaOm5NLEfHM_NCQTJZxra/s1600/La-grande-bellezza_3.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgevu8MkfC-47ZFhCmisYc7A7HqPsOhAoRNAUSF2mZ6RadPFdRLoVR2f98f2HEOnMqcVSqnV2nofssgdIZf1L83UDexRtrHRu8Y77PMFjgnjKEhbunxWhwYD2iEaOm5NLEfHM_NCQTJZxra/s1600/La-grande-bellezza_3.jpg" height="200" width="320" /></a></div>
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Questo addirittura lo è un sacco</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhrSsYE8Pb7A0-fD6pxVFjJVFzBB_RWbYA6aZM82Cki336_Y5Xo3ABLjL6hfXiyTjOWUVML19-BaCmdVDSkM1QeZd3yVHJWU1S6HCWkL_KOSsT2BU-7pXbbTYHX158xEfm5Z1WGLkD9IArg/s1600/un+sacco+bello_2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhrSsYE8Pb7A0-fD6pxVFjJVFzBB_RWbYA6aZM82Cki336_Y5Xo3ABLjL6hfXiyTjOWUVML19-BaCmdVDSkM1QeZd3yVHJWU1S6HCWkL_KOSsT2BU-7pXbbTYHX158xEfm5Z1WGLkD9IArg/s1600/un+sacco+bello_2.jpg" height="152" width="320" /></a><br />
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<br /></div>
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La Bellezza ultimamente <em>è di moda</em></div>
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Alla Bellezza è dedicata la sede romana di Eataly</div>
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Alla Bellezza consacrato l'ultimo Sanremo</div>
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<br /></div>
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"<em>La bellezza salverà il mondo</em>" afferma il principe Miškin </div>
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ma quale bellezza allora?</div>
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se ognuno dedica alla bellezza <em>qualcosa che gli piace </em>qual è quella che ci salva tutti?</div>
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Magari basta che ognuno trovi la sua, e questo è sufficiente per salvarle tutte</div>
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La paura è che come tutte le mode, prima o poi passi, e voli via.</div>
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<br /></div>
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Ma finchè dura... benvenuti.</div>
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Vi saluto con alcuni versi di Dario Bellezza... naturalmente!</div>
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<br /></div>
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<strong>Andiamo a rubare</strong></div>
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Andiamo a rubare: il furto si addice a un poeta!<br />
Nessuno veramente sa che cosa sia, intero,<br />
un poeta! Un grande sapiente o veggente?<br />
Magari! O soltanto un criminale! Un ladro<br />
di lumi, di vite clandestine vissute<br />
nel silenzio dei giorni tutti uguali.<br />
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<br />Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/06258479318127694299noreply@blogger.com0